Il ripieno di questa crostata fresca e gustosa è fatto di crema pasticcera. Ma chi ha inventato la Crema Pasticcera giustamente considerata una delle preparazioni base più importanti in pasticceria?
Alcuni dicono che sia un vero mistero ma altri sostengono che sia stato un tale Francois Massialot (Limoges 1660-Parigi 1733), un importante cuoco di diversi illustri personaggi come Philippe D’Orleans e autore del libro “ Le cousinier royal et bourgeois” che poi gli inglesi tradussero e diffusero con il titolo “ The Court and Country Cook”.
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Zucchine agrodolci
Le zucchine sono una specie appartenente alla famiglia delle cucurbitacee i cui frutti sono utilizzati immaturi, hanno un bassissimo contenuto calorico e sono composte dal 95% di acqua, contengono molta vitamina A e C nonchè carotenoidi. Fin dall’antichità venivano utilizzate per favorire il sonno, rilassare la mente, sicuramente svolgono un’azione benefica sulla pelle di cui favoriscono l’abbronzatura e ne combattono l’invecchiamento. Vennero importate in Europa verso il 1500 dopo la scoperta dell’America.
Vi propongo questa ricetta che può essere considerata una variante della ricetta napoletana delle zucchine alla “Scapece” la cui paternità alcuni fanno risalire ad un cuoco latino un certo Marco Gavio Apicio, ma i più ritengono che derivi dalla dominazione di Napoli da parte dei Borboni, infatti il termine spagnolo “escabeche” indica in cucina qualsiasi cosa sia condita con una marinata all’aceto.
la “Diplomatica Zuppetta”
Alcuni raccontano che sia stato il cuoco del Duca di Parma a crearla nel quattrocento per regalarla a Francesco Sforza, il nome sarebbe dovuto al fatto che era un dolce servito in occasione degli incontri tra i diplomatici che si occupavano appunto di negoziati internazionali. Ma sono anche in tanti a sostenere che la diplomatica sia una invenzione campana e che il suo vero nome sia quello di Zuppetta napoletana.
Comunque sia non c’è dubbio che questo buonissimo e raffinato dolce sia italiano e che la sua Crema, detta ‘Diplomatica’, sia il risultato di un incontro speciale tra Crema Pasticciera e Crema Chantilly .
la “Crostata” con fichi in confettura
Questo è un grande dolce tutto italiano che vanta una storia antichissima risalente all’era precristiana. Le sue origini si intrecciano alla mitologica figura di Partenope, splendida sirena a cui è legato il nome di Napoli anche in ricordo dei favolosi omaggi canori offerti alla popolazione locale ogni volta che risorgeva dall’acqua. La storia della crostata, così come quella della pastiera, si lega dunque al mito di Partenope: si narra infatti che un giorno la gente del posto per ringraziare Partenope per le sue dolci canzoni decise di donarle cibi pregiati come farina, ricotta, uova, grano duro, acqua di fiori d’arancio, spezie, e zucchero; la sirena, felice del gesto, li offrì a sua volta agli dei che glie li restituirono sotto forma di un dolce molto simile all’attuale crostata.
Che sia vera o no, questa è una magnifica storia che ha a che fare con la magica bontà di questo dolce!!!
Il merito della invenzione della crostata alcuni affermano appartenere ad una suora del convento di S. Gregorio Armeno, ma, senza dubbio la notorietà della crostata, in tutta Italia e all’estero, si deve alla famiglia reale di Borbone che la conobbe in modo fortuito e ne divenne ghiotta. A questo proposito si racconta che il marchese De Rubis, durante uno dei suoi viaggi verso Napoli, rimase coinvolto in un incidente con la sua carrozza e dunque fu costretto a chiedere ospitalità ad una famiglia di contadini che gli offrirono un pezzo di crostata, ne rimase estasiato tanto da farsi dare la ricetta per proporla alla corte di Borbone. La famiglia reale ne rimase folgorata facendone uno dei suoi cavalli di battaglia, come poco dopo la pastiera; dicono che fosse l’unico dolce in grado di far sorridere Maria Teresa D’Austria, moglie di Ferdinando II di Borbone, soprannominata fino ad allora “la regina che non sorride mai”.