Questo secondo di carne, dai profumi estivi che si può gustare caldo ma è buonissimo anche freddo accompagnato dalla propria salsa di cottura, è delicatamente aromatizzato con rosmarino fresco, una pianta dall’ antichissima storia.
Nelle ” Metamorfosi” di Ovidio si narra di una principessa Leucotoe, figlia del re di Persia Lacoonte, della quale si invaghì Apollo, dio del sole, che entrò con l’inganno nelle stanze della ragazza e la sedusse. Il padre, venuto a conoscenza del misfatto, si infuriò e, non potendo vendicarsi su Apollo, pur sempre un dio, punì con la morte la debolezza della figlia. I raggi del sole che lambivano la sua tomba trasformarono il corpo della giovane in una magnifica pianta profumata che si ergeva verso il cielo, simbolo di eternità, ma ancora legata alla terra da forti radici, quasi a voler esorcizzare la caducità della vita. Forse a seguito di questo mito si radicò l’usanza degli antichi romani di coltivare piante di rosmarino sulle tombe dei propri cari. D’altra parte Illustri medici dell’antichità come Ippocrate e Galeno conoscendo le notevoli proprietà del rosmarino, lo inserivano nelle loro preparazioni. Infatti Il rosmarino, ” rosmarinus officinalis L.”, appartenente alla famiglia delle labiate, è ricco di proprietà benefiche derivanti dai principi attivi contenuti nel suo olio essenziale cui si deve il profumo intenso, esso è inoltre ricco di flavonoidi che attribuiscono a questa pianta straordinarie proprietà terapeutiche.
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Spezzatino di pollo aromatizzato alla salvia
Non è certa la vera origine della salvia, c’è chi l’attribuisce al Brasile e chi al bacino del Mediterraneo, in particolare alla Dalmazia e alla Spagna. Il nome deriva dal latino “salvus” e si riferisce alle proprietà curative di questa pianta alla quale i romani attribuivano il potere di salvare dall’infermità, era considerata la pianta dell’immortalità poichè le si riconoscevano virtù atte a conferire longevità. Pur essendo inserita dagli antichi greci e romani nella farmacopea ufficiale la salvia ha stentato a trovare utilizzo in cucina, sarà infatti la scuola salernitana ed in particolare Arnaldo di Villanova, medico, alchimista e teologo catalanodel XIII secolo ad accreditare la salvia come condimento suggerendo di utilizzarla per farcire oche e porchette da fare arrosto. Da allora la salvia è diventata uno degli odori più tipici della cucina mediterranea ed in particolare di quella italiana. Continua a leggere