E’ un primo piuttosto veloce da cucinare, ricco di gusto e non solo per cui può costituire senza dubbio anche un piatto unico .
L’origine di questo piatto è incerta. Alcuni sostengono che sia stata ideata nel Lazio: in particolare il suo nome deriverebbe da un “carbonaro” cioè¨ uno spazzacamini che, abbandonata la propria attività , aprì una osteria a Roma proponendo questa ricetta. Secondo altri la “carbonara” sarebbe nata alla fine della 2° guerra mondiale con l’arrivo degli americani in Italia, infatti si cominciò a vederla menzionata dopo la liberazione di Roma del 1944 quando comparve il bacon insieme alle buste liofilizzate di uova portate dalle truppe USA. Secondo altri ancora la carbonara sarebbe invece l’evoluzione del “cacio e ova” di origine laziale e abruzzese e prenderebbe il nome dai boscaioli che andavano sugli appennini a fare carbone con la legna: in effetti la vera ricetta prevede non certo l’uso del bacon o pancetta affumicata ma il guanciale cioè la guancia del suino con alta quantità di muscolo e bassa quantità di grasso pregiato. Continua a leggere
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la Parmigiana
L’origine di questo straordinario piatto è contesa tra i siciliani ed i napoletani. La prima ricetta ufficiale della parmigiana si trova nel trattato “Cucina teorico pratica” di Ippolito Cavalcanti Duca di Buonvicino, pubblicato a Napoli nel 1839. Il nome potrebbe derivare dall’uso del parmigiano, ingrediente fondamentale della ricetta, ma anche dal termine dialettale siciliano “parmiciana” che indica l’anta a listelli delle persiane di legno, che ricorda la forma in cui le melanzane si tagliano e il modo in cui si dispongono nella teglia.
Vellutata di broccolo romanesco con puntarelle
Oltre che bellissimo da vedere per via della disposizione geometrica delle sue cime che richiama i “frattali” cioè oggetti geometrici che si ripetono nella loro struttura nel medesimo modo su scale diverse, il broccolo romanesco è anche ottimo da mangiare, è molto saziante ha un basso contenuto di calorie e contiene vitamina C e calcio. Sin dall’antichità nella campagna romana era presente la coltivazione di questo ortaggio di cui fa menzione Gioacchino Belli in un suo sonetto del 1834 definisce l’ortolano che lo vendeva “Tozzetto” riferito proprio al torso del broccolo romanesco da lui coltivato e poi venduto. Questo piatto pur essendo molto semplice da preparare è raffinato per la sua delicatezza esaltata dal gusto speciale del pepe nero di Serawak , spezia originaria del Borneo che racchiude in sé note fruttate e lievemente resinose che dona generosamente alle pietanze. Vi consiglio di gustare questa crema non troppo calda perché meglio si avvertiranno i variegati sapori di cui è composta.
Fusilli al ragù per “Frida”
Dopo aver visitato l’emozionante mostra di dipinti di Frida Kahlo, in corso in questi giorni a Bologna, ho sentito il desiderio di realizzare alcuni piatti ispirati alla figura della grande pittrice: ed ecco il primo di questa serie.
I protagonisti sono i fusilli, una tipica pasta del Sud, il cui termine deriva da “fuso” infatti il metodo di produzione a mano prevedeva di attorcigliare un piccolo cilindro di pasta intorno ad un ferro da calza con un movimento che richiama quello delle filatrici (per la realizzazione di questa pasta visitate la sezione del sito “ scuola di cucina: pasta fresca del sud”