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Ananas con crema di mascarpone all’aroma di anice per “Frida”

Concludo il mio personale omaggio a Frida Kahlo con la ricetta di un dessert delicato ed avvolgente che per le sue qualità di freschezza e leggerezza si adatta benissimo ad essere degustato sia in inverno che d’estate. Tra gli elementi protagonisti di questo dolce si distingue l’ananas.  Si suppone che esso sia originario dell’America del Sud da cui deriverebbe l’etimologia del nome, gli indios infatti chiamavano questo frutto “anana” cioè “profumo”, d’altra parte si sostiene che il nome ananas potrebbe derivare anche da due parole arabe “ain-anas”   che significano “occhio umano” per della forma delle scaglie che ricoprono la polpa. Sono molteplici le proprietà benefiche di questo frutto tra le quali importante è l’azione digestiva, antinfiammatoria, antiossidante ecc. ma per sfruttare a pieno l’azione del principio attivo in esso contenuto, la bromelina, è preferibile consumarlo crudo.

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Puntarelle scottate con salsina alle acciughe per “Frida”

Questo semplice piatto ha come base le puntarelle che rappresentano una varietà della cicoria asparago, chiamata anche catalogna, di cui si conoscono due tipi: uno, più alto e amaro, l’altro, più basso e caratterizzato da germogli che si nascondono all’interno del cespo noti anche come puntarelle. Questa verdura è ricca di fosforo, calcio e vitamina A, anticamente  Galeno ne vantava le proprietà medicamentose.
Normalmente si mangiano crude ma in questo piatto dedicato a Frida Kahlo le ho leggermente scottate e condite.

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Struffoli di Natale

L’origine degli struffoli sarebbe, per alcuni, greca ed anche il loro nome deriverebbe dal greco “strongoulos” o “stroggulos” termine che indica una forma tondeggiante. Si ritiene però più probabile l’origine spagnola di questi dolci: infatti esiste nella cucina andalusa un dolce molto simile agli struffoli ” il pinonate ” dunque la diffusione di questo dolce a Napoli potrebbe risalire al periodo di vicereame spagnolo a Napoli. Sembra poi che attraverso i conventi napoletani abbiano conosciuto una grande diffusione, in particolare le suore li preparavano per offrirli come dono natalizio alle famiglie nobili che si erano distinte per opere di carità.
La loro realizzazione è piutosto semplice, sono buonisissimi e sfiziosi da mangiare in compagnia accompagnati da un buon vino e con questi dolcetti vi auguro un anno nuovo pieno di serenità e dolcezza!

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Chutney di cipolle rosse

La cipolla (allium cepa), componente base di questa chutney, si ritiene originaria dell’Iran o dell’Afganistan e che sia stata introdotta in Europa  dai greci. E’ uno degli ortaggi più antichi tra quelli consumati dall’uomo: godette di una grande considerazione presso gli Egizi che non solo ne fecero oggetto di culto, associando la sua forma sferica ed i suoi anelli concentrici alla vita eterna,  ma la venerarono come una divinità da invocare a testimonianza di giuramenti o da mettere in mano ai defunti come lasciapassare per l’aldilà. Alessandro Magno la somministrava alle sue truppe per aumentarne il valore. Nell’antica Grecia sembra che gli atleti ne mangiassero in grande quantità perché convinti che alleggerisse il sangue mentre i gladiatori romani si strofinavano il corpo con le cipolle per rassodarne i muscoli. Discoride (medico, botanico e farmacista greco che esercitò a Roma durante l’impero di Nerone) sottolineava che la varietà bianca fosse più adatta come alimento, mentre, quella rossa, come medicinale, anche Galeno affermò la stessa cosa ritenendo il colore rosso indice di una più intensa efficacia curativa. Nel Medioevo le cipolle costituivano un alimento molto importante tanto da essere utilizzate non solo come cibo ma anche come merce di scambio per pagare gli affitti o come doni.
Il  termine inglese chutney indica un tipo di condimento tipico della cucina indiana e diffuso in tutta l’Asia meridionale, che gli inglesi importarono dall’Oriente dopo la dominazione britannica in India, viene consumato nei sendwich, con i formaggi (il cheddar, il cheshire, lo stilton). E’ una preparazione  sempre speziata ed  agrodolce solitamente contiene  verdure o frutta cotte a lungo con zucchero e aceto. Viene utilizzata come salsa di accompagnamento agrodolce per pietanze dal gusto delicato.
Il chutney più famoso è quello di mango ma ne esistono di mele, ananas, prugne, pesche, albicocche, pomodoro, cipolle, melenzane, fichi, cocco, datteri, menta, e tanti altri ancora. Le spezie più usate sono il pepe nero, lo zenzero, la curcuma, il garam masala, semi di senape, coriandolo.
Di solito i chutney accompagnano il piatto principale per esempio carne di maiale arrosto, ma sono molto buoni anche con verdure fritte o lessate, lenticchie e ceci, formaggi freschi o stagionati, riso, carni bollite o cotte  a vapore, pesce.

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