“… le pecore e le belanti capre mungeva seduto, secondo un ordine tutte e il suo piccolo sotto ad ognuna spingeva. Quindi cagliata metà del candido latte, l’ammassò e la pose dentro canestri intrecciati…” (Odissea canto IX).
Dunque si tratta di un formaggio di antiche origini che Omero già cita nell’Odissea quando Ulisse, durante le sue peregrinazioni, si imbatte nel ciclope Polifemo. Ne parla anche Aristotele e Plino il Vecchio lo menziona nella “Naturalis Historia”.
Questa ricetta suggeritami dalla mia cara amica Michelina regala un formaggio dal sapore delicato, dalla consistenza morbida ma al tempo stesso compatta, può essere realizzato con latte di pecora ma anche con quello vaccino e, volendo, può essere aromatizzato con spezie dopo l’aggiunta del caglio, che io personalmente acquisto, vegetale, in farmacia.
E’ un formaggio che non richiede stagionatura e che, dunque, può essere consumato già dopo otto ore dalla sua realizzazione, si conserva benissimo in frigorifero ben protetto all’interno di un contenitore. E’ ottimo da gustare da solo ma anche marinato o accompagnato da chutney, composte o miele, si adatta benissimo anche ad essere consumato nelle insalate o per arricchire antipasti.
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Il mio ” primosale”
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