La ragione di questa denominazione è probabilmente legata alla multietnicità che caratterizza la regione balcanica della Macedonia nella quale convivono molte popolazioni diverse come Greci, Bulgari, Macedoni, Albanesi, Serbi, Turchi. Indubbiamente questa gustosa e variopinta preparazione ha colto la ragione della necessità di una pacifica coesistenza degli esseri umani su questa terra e cioè la inevitabile produzione di qualcosa di veramente speciale e buono per tutti. Oggi vi propongo una macedonia di frutta esotica come la papaya , il mango ed il kiwi. La Papaya appartiene alla famiglia delle Caricacee ” Carica papaya” , originaria dell’America Centrale e Meridionale, essa conta 25 specie e 50 varietà coltivate tra cui le più conosciute in Italia sono la Hortus Gold, Cera, Kagdum, Semangka. E’ un frutto conosciuto come frutto della vitalità per le sue proprietà toniche, energetiche e rivitalizzanti, è ricco di antiossidanti, di vitamina A e C ( più del kiwi e delle carote) e vitamina P, possiede molte fibre pochi grassi ed ha un basso apporto calorico (circa 39Kcal per 100 g).
iI Mango, originario dell’India la cui etimologia si rifà al termine indiano “tamil maangai” che in Portogallo si trasformò in “manga” termine che viene citato in un testo portoghese del 1500, appartiene alla famiglia delle Anacardiacee è ricco di antiossidanti, vitamina A, B, C D, sali minerali come magnesio e potassio. Esso è considerato un frutto sacro dagli indiani che ne conoscono bene le innumerevoli proprietà e lo coltivano da tempi remoti.
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Scorzette candite d’arancia
Il termine candire proviene dall’arabo “ qandat ” che significa zucchero, la canditura è un metodo di conservazione di parti di piante commestibili, di solito frutta, attraverso la loro immersione in uno sciroppo di zucchero. Già alle antiche popolazioni della Cina e della Mesopotamia era nota la conservazione mediante zuccheri, come lo sciroppo di palma ed il miele. Gli antichi romani addirittura conservavano il pesce immergendolo nel miele. I veri precursori della canditura moderna sono gli arabi che servivano agrumi e rose candite nei momenti clou dei loro banchetti. E’ grazie ai mercanti veneziani, prima, e genovesi, poi, che la canditura si conobbe e diffuse in Occidente,
Dolcetti di Strudel
Lo Strudel è un dolce tipico dell’Alto Adige e la parola, in tedesco, vuol dire “vortice” infatti il termine rende proprio l’idea della struttura del dolce realizzato arrotolando nella pasta, tirata a sfoglia sottilissima, una farcitura di frutta. Secondo la tradizione popolare la giusta consistenza della sfoglia deve essere quella che permetterebbe di leggervi in trasparenza frasi d’amore. Lo Strudel pare essere una variante di un antico dolce turco chiamato “baciava” ancora oggi molto popolare in Turchia. Sembra che nel 1526 il sultano Solimano abbia diffuso la ricetta in occasione della sconfitta degli ungheresi infatti la trasformazione del “baciava” in Strudel avvenne con l’introduzione, tra gli ingredienti del ripieno, delle mele quasi assenti in Turchia ma molto popolari nell’area magiara. Con la conquista dell’Ungheria da parte dell’Austria nel 1699 lo Strudel si fece strada con successo a Vienna e poi nelle Tre Venezie.
Contravvenendo ahimè al significato della parola Strudel qui l’ho realizzato in formato dolcetti.
Chutney di pere cotogne
Il termine inglese chutney indica un tipo di condimento tipico della cucina indiana, diffuso in tutta l’Asia meridionale, che gli inglesi importarono dall’Oriente dopo la dominazione britannica in India, e viene consumato sia nei sandwich che con i formaggi (il cheddar, il cheshire, lo stilton). E’ una preparazione sempre speziata ed agrodolce solitamente contiene verdure o frutta cotte a lungo con zucchero e aceto. Viene utilizzata come salsa di accompagnamento agrodolce per pietanze dal gusto delicato.
Il chutney più famoso è quello di mango ma ne esistono di mele, ananas, prugne, pesche, albicocche, pomodoro, cipolle, melenzane, fichi, cocco, datteri, menta, e tanti altri ancora. Le spezie più usate sono il pepe nero, lo zenzero, la curcuma, il garam masala, semi di senape, coriandolo.
Di solito i chutney accompagnano il piatto principale per esempio carne di maiale arrosto, ma sono molto buoni anche con verdure fritte o lessate, lenticchie e ceci, formaggi freschi o stagionati, riso, carni bollite o cotte a vapore, pesce.
In onore dell’autunno, appena iniziato, ho utilizzato per questo chutney un frutto tipico di questa stagione, le pere cotogne, frutti antichi quasi dimenticati molto profumati e dal sapore aspro. Continua a leggere