La seppia rientra tra i molluschi privi di conchiglia e provvisti di tentacoli. La sua freschezza si riconosce dal suo aspetto lucido e dalla rigidità della carne. Squisita e povera di grassi la seppia è ottima cucinata in umido ed è questo il piatto che vi propongo. Continua a leggere
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Chutney di pere cotogne
Il termine inglese chutney indica un tipo di condimento tipico della cucina indiana, diffuso in tutta l’Asia meridionale, che gli inglesi importarono dall’Oriente dopo la dominazione britannica in India, e viene consumato sia nei sandwich che con i formaggi (il cheddar, il cheshire, lo stilton). E’ una preparazione sempre speziata ed agrodolce solitamente contiene verdure o frutta cotte a lungo con zucchero e aceto. Viene utilizzata come salsa di accompagnamento agrodolce per pietanze dal gusto delicato.
Il chutney più famoso è quello di mango ma ne esistono di mele, ananas, prugne, pesche, albicocche, pomodoro, cipolle, melenzane, fichi, cocco, datteri, menta, e tanti altri ancora. Le spezie più usate sono il pepe nero, lo zenzero, la curcuma, il garam masala, semi di senape, coriandolo.
Di solito i chutney accompagnano il piatto principale per esempio carne di maiale arrosto, ma sono molto buoni anche con verdure fritte o lessate, lenticchie e ceci, formaggi freschi o stagionati, riso, carni bollite o cotte a vapore, pesce.
In onore dell’autunno, appena iniziato, ho utilizzato per questo chutney un frutto tipico di questa stagione, le pere cotogne, frutti antichi quasi dimenticati molto profumati e dal sapore aspro. Continua a leggere
Filetti di peperoni arrostiti all’olio, aglio & prezzemolo
Il peperone, originario dell’America del Sud (Brasile) e della Giamaica, arriva in Europa nel 1493 con il secondo viaggio di Cristoforo Colombo e si diffonde velocemente nel continente europeo trovandovi un clima propizio nelle regioni mediterranee e si può dire che tutte le popolazioni che si affacciano sul Mediterraneo lo conoscono e lo consumano in tanti modi diversi: crudo, arrostito, fritto, in umido.
In Europa questo ortaggio fu chiamato con il termine botanico “Capsicum” parola latina che deriva dal greco Kapto che significa “mordo con avidità” , ma il nome volgare inizialmente fu “pepe d’India” e “pepe del Brasile” , solo in seguito assunse il nome di peperone a causa del suo sapore molto affine a quello del pepe. Nell’ambiente d’origine è un arbusto perenne mentre nelle nostre zone è coltivato come pianta annuale. Esso appartiene alla famiglia delle solanaceae come il pomodoro, la patata e la melenzana. E’ ricco di vitamina C, anche più degli agrumi se lasciato crudo, dunque ha molte caratteristiche salutari tra cui quelle antiossidanti ma è molto ricco anche di betacarotene, varie vitamine del gruppo B e molti sali minerali quali potassio, ferro, magnesio e calcio. Le varietà dei peperoni sono numerose, ma è utile fare subito una distinzione cromatica infatti i peperoni non perfettamente maturi hanno sempre una tonalità verde al contrario di quelli maturi che possono essere rossi o gialli. A proposito Leonardo da Vinci usava il peperone essiccato e pestato per ricavarne alcune tinte per i suoi affreschi.
La ricetta che vi propongo è molto semplice e versatile nel senso che i peperoni cotti in questo modo possono essere utilizzati come contorno ma anche come ulteriore condimento per pizze o per preparare antipasti ed altro ancora, per chi ne avesse la possibilità potrebbe cuocere i peperoni sulla brace ottenendo sapori e profumi più intensi e variegati.
Spaghetti con aglio olio & crusco
E’ un primo rapido da cucinare, molto gustoso, arricchito dal sapore particolare del peperone crusco.
Il peperone, piantato tra febbraio e marzo, viene raccolto all’inizio di agosto. Nei paesi della Basilicata sono appesi a finestre e balconi, intrecciati insieme con ago e filo dal picciolo, i peperoni formano lunghe collane che il tempo rende sempre più rosse. Il peperone di Senise, paese della Basilicata, riconoscibile per la dimensione (più piccolo) e per la forma (appuntito, tronco o a uncino) è detto anche “zafaran”, forse perchè il colore dei peperoni secchi ridotti in polvere ricorda quello dello zafferano. Continua a leggere