Molte sono le leggende intorno alle origini del tiramisù, dessert al cucchiaio a base di savoiardi, inzuppati nel caffè e inframmezzati da una crema a base di uova, zucchero e mascarpone. Alcuni collocano la sua nascita a Siena dove, si dice, sia stato preparato in occasione di una visita del granduca Cosimo III de’Medici e denominato “zuppa del duca”: contrasta però con questa versione l’utilizzo del mascarpone, formaggio tipico della Lombardia e dei savoiardi, biscotti della Savoia, entrambi gli ingredienti verosimilmente non usati nella pasticceria senense tra il XVII e il XVIII secolo, peraltro la “zuppa del duca” non è indicata nella ” Scienza in cucina e l’arte di mangiar bene ” di Pellegrino Artusi. Ad oggi il tiramisù è riconosciuto come dolce originario della provincia di Treviso anche se altri ritengono che questo dolce sia stato creato da un pasticcere di Torino per sostenere il Conte di Cavour nella sua azione politica per unificare l’Italia mentre, altri ancora, sostengono che tale dolce sia nato in Carnia negli anni cinquanta.
Il cointreau è un marchio francese che identifica il liquore triple sec prodotto a Saint-Barthélemy-d’Anjou, vicino alla città francese di Angers, dall’azienda Rèmy Cointreau.
Oggi vi propongo una variante del tiramisù che non prevede l’uso del caffè ma, in sua sostituzione, il cointreau insieme a succo di arancia. Provatelo… È una vera delizia !!!
Archivi categoria: Dolci
Dolce semplice con frutta d’autunno
Questa torta è veloce da realizzare ed è ideale per la colazione, io ho usato i Kaki mela ma può essere impiegato anche altro tipo di frutta.
Il nome botanico del kako mela è diospyrus kaki, proprio per le sue origini orientali gli è stato attribuito anche il nome di loto del Giappone dove è molto amato ed ha assunto una valenza simbolica di vita e rinascita. Questo frutto è diverso dal cako comune infatti esso non va consumato subito dopo la raccolta ma va fatto maturare fino a perdere il contenuto di tannini acquistando così dolcezza. E’ di colore arancio e va consumato croccante e dolce, si sbuccia come una mela. Il kako mela è un frutto tipico dell’Emilia e la sua stagione va da ottobre a novembre. Si conserva meglio fuori dal frigo per un massimo di 6/7 giorni. Se sono un pò acerbi per farli maturare bisogna disporli in una cassetta o su un cartone distanziati tra loro e con alcune mele interposte in luogo caldo asciutto e possibilmente buio, le mele infatti liberano dei gas che rendono più dolci i kaki. Sono frutti energeteci. Il consumo di un frutto equivale ad una scorta di zuccheri semplici come il fruttosio, le fibre sono abbondanti ed il colesterolo assente è ricco di potassio e di provitamina A e C. Oltre che crudi i kaki mela si prestano benissimo per la preparazione di confetture e crostate.
Montenegrina con crema di ricotta e foglie di melone al pepe di Szechuan
Per questo dolce, che per me rappresenta un arrivederci all’estate ed un caloroso benvenuto all’autunno, ho utilizzato come base la montenegrina aromatizzata al pepe di Sichuan.
Questa spezia è in realtà un falso pepe, originario della provincia di Sichuan nella zona sudoccidentale della Cina, dove da millenni viene utilizzata per la sua azione antidolorifica, il suo nome botanico è zanthoxylum piperitum.
La torta montenegrina, detta anche “tenerina”, è stata così chiamata in onore di Elena Petrovich del Montenegro moglie di Vittorio Emanuele III ed è una torta tipica della città di Ferrara.
Pastiera delicata di Pia
Questo dolce dalle mille fragranze appartiene alla tradizione napoletana ed è tipica del periodo pasquale. Una leggenda vuole che sia stata la sirena Partenope a creare questa delizia, ma, esiste anche un’altra leggenda, forse più reale, che racconta di quattro pescatori rimasti in balia delle onde per un giorno ed una notte, una volta rientrati a terra, a chi domandasse loro come erano riusciti a resistere in mare così a lungo, risposero che avevano potuto mangiare la Pasta di Ieri, fatta con ricotta, uova , grano e aromi. Per questo la pastiera cominciò a diventare simbolo di rinascita, oltre che per gli ingredienti, perchè aveva dato una seconda vita a quei pescatori.
Io ve la propongo nella variante di Pia, la mia mamma, che la rende molto delicata. E’ un dolce la cui fattura è piuttosto laboriosa per cui vi consiglio di realizzare alcune preparazioni il giorno prima. Continua a leggere