Questo è un piatto tipico della cucina veneziana. Carlo Goldoni ne parla nella sua opera in dialetto veneziano ” le done de casa soa”. “Saor” in diletto veneto significa “sapore” e gli ingredienti di questa ricetta, che pare risalire al 1300, sono semplici e poveri e vedono come protagoniste le sarde, le cipolle e l’aceto. Il “saor ” era sostanzialmente un metodo di conservazione del pesce in assenza di frigoriferi caratterizzato dall’agrodolce della cipolla macerata nell’aceto. Ai tempi della Venezia Repubblica Marinara erano numerose le incursioni di questa potenza militare nel Mediterraneo per cui nasceva l’esigenza dei marinai di potersi approvvigionare di alimenti che sarebbero durati nel tempo ecco quindi che per mantenere le sarde commestibili le posizionavano a strati all’interno di contenitori alternandole con farciture di cipolle imbiondite a fuoco basso con l’aggiunta di aceto. In questo modo durante le prime 24 ore esse ottenevano una maturazione organolettica unica ed una commestibilità che si protraeva per circa dieci giorni, è noto infatti chela cipolla e l’aceto posseggono qualità antisettiche che contribuiscono ad allontanare quei microorganismi responsabili del deterioramento dei cibi.
Qui propongo una ricetta che prevede un “saor” più aromatizzato con diverse erbe e spezie ed in cui viene utilizzata al posto della cipolla bianca quella rossa. Questo piatto può costituire un ottimo antipasto ma anche un buon secondo.
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Struffoli di Natale
L’origine degli struffoli sarebbe, per alcuni, greca ed anche il loro nome deriverebbe dal greco “strongoulos” o “stroggulos” termine che indica una forma tondeggiante. Si ritiene però più probabile l’origine spagnola di questi dolci: infatti esiste nella cucina andalusa un dolce molto simile agli struffoli ” il pinonate ” dunque la diffusione di questo dolce a Napoli potrebbe risalire al periodo di vicereame spagnolo a Napoli. Sembra poi che attraverso i conventi napoletani abbiano conosciuto una grande diffusione, in particolare le suore li preparavano per offrirli come dono natalizio alle famiglie nobili che si erano distinte per opere di carità.
La loro realizzazione è piutosto semplice, sono buonisissimi e sfiziosi da mangiare in compagnia accompagnati da un buon vino e con questi dolcetti vi auguro un anno nuovo pieno di serenità e dolcezza!
Tagliolini all’aroma di curry
Il curry, o anche “masala” in indiano, è una miscela di origine indiana di spezie pestate al mortaio molto profumata. Le formule delle miscele di spezie sono le più varie ma solitamente non mancano mai il cumino, la senape nera, il peperoncino, il pepe nero, il coriandolo, la radice essiccata di curcuma. L’esistenza della polvere di curry è dovuta al periodo coloniale inglese nel subcontinente infatti quando gli ufficiali in congedo tornavano in patria, acquistavano dai loro servi o dai cuochi delle polveri pre-miscelate di spezie da aggiungere alle loro pietanze così da portare in Inghilterra i sapori esotici.Alla fine del 700 alcune ditte inglesi, anglo indiane e olandesi cominciarono ad offrire delle miscele identificandole con il nome curry. Le caratteristiche di queste miscele erano il bel colore dorato dato dalla curcuma e l’aroma con tre intensità differenti di peperoncino piccante: mild (blando), hot((piccante), very hot(piccantisimo).Nella tradizione indiana il “masala” è leggermente tostato in padella poi pestato finemente nel mortaio e preparato al momento secondo le usanze religiose ed il tipo di piatto che deve accompagnare.
Il piatto che vi propongo è di facile realizzazione ma molto buono!.
Frolli con cedro e riso soffiato
Il nome botanico del Cedro è “Citrus medica” e si pensa che da esso siano derivati poi tutti gli altri agrumi. Il cedro originario dell’Himalaya, fu introdotto e diffuso in Italia tra il III ed il II secolo a.C. da ebrei ellenizzati che, al seguito delle navi achee approdarono sulle coste della Magna Grecia. Il cedro è poi una delle quattro piante utilizzate durante i festeggiamenti dagli ebrei che portano nella mano destra un “Lulav” cioè una composizione di piante costituita da un ramo di palma, due rami di salici e tre rami di mirto, mentre nella mano sinistra recano il frutto del cedro. La spada vegetale il “Lulav” viene agitata nelle sei direzioni dello spazio a riconoscimento della presenza di Dio. Il significato religioso, politico e sociale del Lulav consiste nello sforzo che bisogna compiere per far coesistere il saggio con l’ignorante, il ricco ed il desiderato, colui che produce, con colui che consuma. Il cedro, “etrog” in ebraico, essendo un frutto saporito e profumato rappresenta l’uomo che alla saggezza fa seguire le buone opere.
Questi biscotti morbidi e croccanti allo stesso tempo sono ottimi da gustare a colazione ma anche dopo pranzo con un buon caffè .