Questo è un grande dolce tutto italiano che vanta una storia antichissima risalente all’era precristiana. Le sue origini si intrecciano alla mitologica figura di Partenope, splendida sirena a cui è legato il nome di Napoli anche in ricordo dei favolosi omaggi canori offerti alla popolazione locale ogni volta che risorgeva dall’acqua. La storia della crostata, così come quella della pastiera, si lega dunque al mito di Partenope: si narra infatti che un giorno la gente del posto per ringraziare Partenope per le sue dolci canzoni decise di donarle cibi pregiati come farina, ricotta, uova, grano duro, acqua di fiori d’arancio, spezie, e zucchero; la sirena, felice del gesto, li offrì a sua volta agli dei che glie li restituirono sotto forma di un dolce molto simile all’attuale crostata.
Che sia vera o no, questa è una magnifica storia che ha a che fare con la magica bontà di questo dolce!!!
Il merito della invenzione della crostata alcuni affermano appartenere ad una suora del convento di S. Gregorio Armeno, ma, senza dubbio la notorietà della crostata, in tutta Italia e all’estero, si deve alla famiglia reale di Borbone che la conobbe in modo fortuito e ne divenne ghiotta. A questo proposito si racconta che il marchese De Rubis, durante uno dei suoi viaggi verso Napoli, rimase coinvolto in un incidente con la sua carrozza e dunque fu costretto a chiedere ospitalità ad una famiglia di contadini che gli offrirono un pezzo di crostata, ne rimase estasiato tanto da farsi dare la ricetta per proporla alla corte di Borbone. La famiglia reale ne rimase folgorata facendone uno dei suoi cavalli di battaglia, come poco dopo la pastiera; dicono che fosse l’unico dolce in grado di far sorridere Maria Teresa D’Austria, moglie di Ferdinando II di Borbone, soprannominata fino ad allora “la regina che non sorride mai”.
Ingredienti :
– 300 g. di farina 00
– 1 uovo + 2 tuorli
– 150 g. di burro
– 150 g. di zucchero
– 1 pizzico di sale
– ½ bustino di lievito per dolci
– buccia grattugiata di 2 arance
– succo di una arancia
– confettura di fichi q.b.
– zucchero a velo q.b.
Procedimento:
- Con la farina fate sulla spianatoia una fontana e unite al centro le uova, il burro precedentemente ridotto in pezzi ed a temperatura ambiente, lo zucchero, il sale, il lievito, la buccia grattugiata delle arance ed il loro succo.
- Amalgamate bene il tutto fino ad ottenere un impasto liscio, dategli una forma di palla avvolgetela nella pellicola per alimenti e fate riposare per almeno un’ora in frigo.
- Trascorso il tempo di riposo , stendete poco più della metà della pasta su carta da forno, della misura del fondo della teglia nella quale la sistemerete, poi aggiungete la confettura stendendola su tutta la superficie in modo uniforme.
- Infarinate bene e continuamente la spianatoia sulla quale stenderete il residuo della pasta poi con una rotellina ricavate le strisce* che andrete a posizionare sulla confettura in modo da ottenere un disegno a griglia. Infine rifinite i bordi prima aiutandovi con un coltello, per rendere regolare i bordi, poi incideteli con i denti di una forchetta,
- Infornate la crostata in forno preriscaldato a 180° per 15/20 minuti, la sfornerete quando risulterà appena dorata sulla superficie quindi fatela raffreddare e spolverizzatela con zucchero a velo.
*Io talvolta sostituisco 1/3 della farina 00 con della farina di semola grano duro “senatore cappelli” di cui mi rifornisco dal mio amico contadino Nicola Conversano che produce questo prezioso grano nella sua azienda agricola Minnuni a Genzano di Lucania.
** E’ facile che le strisce di frolla stesa sulla spianatoia si attacchino in alcuni punti al piano, allora, per evitare che si rompano, intanto non dovete tirare una sfoglia troppo sottile e poi aiutatevi a staccarle con un raschietto cutter per cucina facendo pressione lungo il lato lungo della striscia.